mercoledì 20 luglio 2011

per una "Auditoria" del debito pubblico italiano

Dieci anni fa a Genova chiedevamo la cancellazione del debito dei paesi in via di sviluppo e la fine degli aggiustamenti strutturali, Ora siamo noi a dover chiedere conto del nostro debito pubblico e degli effetti degli aggiustamenti strutturali imposti sul nostro futuro: lo hanno fatto in Brasile, Ecuador, lo faranno in altri paesi, ci si sta ragionando in Grecia e Irlanda. In sostanza, il ragionamento è il seguente. Se per pagare il debito pubblico si accumula un debito sociale ed ecologico per queste generazioni e quelle a venire, allora quel debito non va pagato. Prima di questo passaggio andrà compiuta un’operazione di trasparenza. Abbiamo il diritto di sapere come questo debito si è accumulato, chi ne è responsabile, quale è legittimo pagare e quale non va pagato perché collegato a corruzione, investimenti fallimentari, spese militari, e quale può essere rinegoziato. Ci sono delle proposte molto interessanti provenienti dai movimenti sociali contro il debito estero, condivise anche con i movimenti e partiti politici di sinistra greci. Sia in Grecia che in Irlanda si sta ragionando come base iniziale sulla possibilità di convocare una commissione pubblica di "auditing" del debito, per capire le modalità nelle quali questo debito si è accumulato, le responsabilità, e decidere in maniera democratica quale debito non pagare, quale dilazionare, quale rinegoziare. Metto un link utile al riguardo, sulla discussione tenutasi a Atene a maggio tra movimenti greci e dei paesi del cosiddetto Sud del mondo. Nel frattempo ATTAC Spagna ha lanciato un’appello che include anche la creazione di commissioni di “auditing” del debito in tutti i paesi dell’Eurozona.

http://www.nuevatribuna.es/articulo/economia/2011-07-15/attac-pide-auditoria-deuda-cada-pais/2011071513024400361.html


http://www.jubileedebtcampaign.org.uk/Nick%20Dearden%20blog%20from%20Athens%20Debt%20conference+6986.twl