I
capi di stato e di governo dell'Unione Europea si riuniscono oggi a
Bruxelles: all'agenda del Consiglio Europeo due temi chiave, uno
relativo alle politiche fiscali e tributarie e l'altro il rilancio
dellepolitiche energetiche per sostenere la competitività
dell'industria europea.
Il
tema dell'evasione fiscale, e delle fughe di capitali verso paradisi
fiscali, già oggetto di numerose campagne per la giustizia fiscale è stato a lungo dibattuto sia
nell'ultima riunione dell'ECOFIN che ieri al Parlamento Europeo , in
occasione dell'approvazione del rapporto preparato
dall'europarlamentare socialista Mojca Kleva Kekuš.
Nel
corso del dibattito sono intervenuti tra gli altri Hannes Svoboda
del PSE, e Dani Cohn Bendit dei Verdi. Svoboda ha richiamato
l'urgenza di affrontare il tema dell'austerità in particolare
attaverso il rilancio di politiche occupazionali e di contrasto alla
povertà ed all'ingiutizia sociale. Ha parlato di “austerity kids”
i ragazzi dell'austerity, sottolineando il rischio che la fase
post-austerità e di crescita sia di una crescita senza occupazione.
E poi parafrasando Margaret Thatcher ha chiesto che “vengano
restituiti i soldi” - “we want our money back”. Vale la pena di
ricordare che ogni anno almeno 1000 miliardi di euro (2000 euro a
cittadino europeo) spariscono per l'evasione fiscale o nei paradisi
fiscali. Fondi che dovrebbero essere recuperati per la la creazione
di nuovi posti di lavoro, nel sostegno alla ripresa, e nella
protezione del modello sociale europeo.
L'Europa dovrà quindi
coordinare una risposta ambiziosa per porre fine a questa pratiche
illecite rendendo obbligatorio lo scambio automatico di
informazioni fiscali tra i paesi membri e non permettere l'esistenza
di paradisi fiscali in Europa per perseguire la giustizia sociale e
fiscale. Anche i sindacati europei
hanno preso posizione in sostegno all'adozione de rapporto Kekuš
sulle politiche fiscali e tributarie. Secondo
alcune ricerche svolte dal sindacato europeo nella maggior pare dei
paesi europei le politiche di austerità e tagli stanno pregiudicando
la capacità degli stati di attuare le proprie politiche fiscali, e
quindi se i governi vogliono davvero affrontare il tema dell'evasione
e frode fiscale dovranno avere le risorse materiali ed umane
necessarie.
Il rapporto Kekuš
chiede l'adozione rapida nel Consiglio della direttiva sulla
tassazione dei redditi da risparmio in forma di pagamento di
investimenti e della bozza di direttiva sulla base fiscale comune
consolidata per le imprese nel 2011 ed estendere l'obbligo di scambio
di informazioni tra paesi alle imprese che operano cross-border in
ogni ambito.
Bernardette
Ségol, segretario generale dell'ETUC ha dichiarato che il segreto
bancario, i centri offshore e paradisi fiscali sottraggono risorse
finanziarie per sostenere le politiche di welfare europee e
prevengono la crescita sostenibile. assieme alle politiche di
austerità ciò a contribuito all'aumento dell'ineguaglianza e la
concentrazione della ricchezza nelle mani di una piccola minoranza.
Il rapporto del Parlamento Europeo approvato ieri non potrà essere
ignorato dai governi dei paesi membri. In sostegno a politiche
antievasione si è dichiarato anche il GUE, che per bocca del suo
eurodeputato Thomas Händel
ha salutato con favore l'adozione del rapporto Kekuš
rilanciando
la richiesta di criteri vincolanti contro l'evasione fiscale, e
sanzioni pesanti sugerendo di mettere sulla lista nera gli stati che
rifiutino di condividere informazioni affinchè non possano ricevere
alcun sostegno dall'Unione Europea.
Ciononostante
l'ultimo ECOFIN non ha raggiunto alcun accordo su come affrontare il
tema dei paradisi fiscali né su un minimo livello di imposizione
fiscale che possa evitare la possibilità di evasione fiscale ma
piuttosto adottato un testo vago che si riferisce generalmente ad un
codice di condotta contro la competizione fiscale senza riuscire a
risolvere il conflitto duraturo sui temi della giustizia fiscale .
L'altro
tema del Consiglio Europeo di oggi è la politica energetica. La
proposta della Commissione che verrà discussa al Consiglio sembra
essere del tutto improntata sull'urgenza di fornire energia a basso
costo per le imprese e per riattivare la crescita, così cedendo alle
pressioni delle lobby industriali.
Queste chiedono la riduzione del
prezzo dell'energia ed il perseguimento della sovranità e sicurezza
energetica degli approvvigionamenti, esortando il Presidente della
Commissione Barroso a metter da parte l'obiettivo della mitigazione
dei cambiamenti climatici. Ciò significa l'espansione delle attività
estrattive in settori non-convenzionali quali il shale gas (gas da
scisto) attraverso tecniche quali il fracking. Il rischio è che
l'Unione Europa si avvii verso una strategia energetica che guarda al
passato, e che non fornisce incentivo in sostegno alle energie
rinnovabili su piccola scala, nell'illusione di acquisire accesso a
fonti energetiche a basso costo per le imprese. E Letta nel suo
intervento di ieri in Senato sembra voler sostenere lo "shale
gas". I Verdi Europei hanno sottolineato più volte il rischio
dell'estrazione di shale gas attraverso il fracking. Un rischio economico, giacché la riduzione del prezzo di petrolio e
gas e carbone sarà un disincentivo per investire in energie
alternative. E poi per l'impatto ambientale e sulla salute (in
particolare per la contaminazione dell'acqua e la produzione di
sostane chimiche tossiche). Per questo ieri in occasione del
dibattito in Parlamento sul Consiglio Europeo, i parlamentari di
Sinistra Ecologia e Libertà Zan ed Uras hanno sottolineato con forza
l'urgenza di fornire massimo supporto alle energie rinnovabili e su
piccola scala, per contribuire a rafforzare anche il ruolo
dell'Italia e dell'Unione Europa nella lotta ai cambiamenti
climatici. Considerando anche che le prossime due conferenze delle
parti della Convenzione ONU sui mutamenti climatici si terranno in
paesi membri della UE, Polonia quest'anno e Francia nel 2014. Temi
questi che saranno al centro dell'iniziativa di Sinistra Ecologia e
Libertà per un'Europa verde e per la conversione ecologica delle sue
economie.
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