sabato 11 maggio 2013

La cosa giusta anche in Europa

Oggi in contemporanea a "La cosa giusta" a Roma, i federalisti europei parlano a Firenze di Stati Uniti d'Europa. Ho mandato l'adesione alla loro iniziativa, importante perché ci ricorda uno dei livelli imprescindibili del nostro agire politico, e del nostro essere cittadini e cittadine. Un agire politico che affonda le radici nella realtà quotidiana, nelle crisi e nelle opportunità, nelle buone pratiche, nei conflitti e nelle rivendicazioni nei luoghi della nostra esistenza. Quelli che in maniera troppo abusata si chiamano i territori. Territori legati a filo doppio con il mondo, come ci insegna in maniera memorabile Saskia Sassen. Territori che non possono essere il limite della nostra visione di una nuova sinistra. Allora la nostra testa dovrà stare in Europa, in un progetto politico che prenda finalmente piede ed il sopravvento rispetto a quello economico-finanziario. Gli Stati Uniti d'Europa sintetizzano l'obiettivo di un'Europa federale, solidale, responsabile. Ma non un progetto in vitro, bensì alimentato del protagonismo e delle iniziative delle reti, movimenti sociali, sindacali, sinistra diffusa e sociale. Per sostituire alla logica del Fiscal Compact, un patto dei cittadini e cittadine, un "citizen pact", e proporre un "social compact" per la piena e buona occupazione, il reddito di cittadinanza, la conversione ecologica dell'economia. La cosa giusta, appunto, anche in Europa.

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