La stampa italiana riporta oggi la notizia dell'arresto di due presunti
terroristi che progettavano un attacco alla base militare di Ghedi. Nel
farlo trascurano un dettaglio non irrilevante. Non è una base militare qualunque Ghedi, è la base dell'Aeronautica
Militare dove sono stoccate decine di bombe atomiche tattiche USA.
Finora dei ferri vecchi ma in un futuro prossimo micidiali ordigni
riconfigurati per attacchi tattici di grande precisione. A Ghedi ci sono
ora i Tornado - alcuni dei quali proprio in questi mesi in fase di
riconfigurazione del proprio software (un'operazione che richiederà un
paio di anni) per trasportare le nuove bombe B61-3 e 4 a gravità ma
con un sistema di orientamento nella coda che gli USA stanno
rimodernando a costi elevatissimi. SI parla di almeno 1 miliardo di
dollari mentre per la messa in sicurezza se ne spenderanno altri 154
milioni circa, dopo che un'indagine interna dell'US Air Force effettuata
nel 2014 mostrò gravi carenze. Altri 100 milioni di dollari verranno
poi spesi ogni anno dagli USA per il dispiegamento delle nuove bombe.
Parte dei costi della
riconfigurazione dei sistemi di sicurezza, nuovi bunker e nuovi
automezzi di trasporto ad esempio, saranno sulle nostre spalle. Eppoi
in un futuro più o meno prossimo i Tornado verranno sostituiti dagli
F35. Intanto però in barba agli accordi internazionali sul disarmo
nucleare e la non-proliferazione l'Italia aumenta la sua capacità
nucleare in quanto firmataria dell'accordo di condivisione nucleare NATO
con gli Stati Uniti. E contribuisce ad alimentare la corsa agli
armamenti in uno scenario di Guerra Fredda 2.0 nei confronti della
Russia. Ma si parlano o non si parlano tra ministri degli esteri e della
difesa? Ora anche il rischio che Ghedi diventi o sia considerata
obiettivo militare per sedicenti seguaci del Califfo. Che sia o non sia
una minaccia veritiera resta il fatto che a Ghedi l'Italia ha deciso di
continuare ad essere seppur alle dipendenze di Washington, una potenza
nucleare. Infatti quelle bombe atomiche verrebbero sganciate da aerei
italiani pilotati da piloti italiani che continuano ad addestrarsi
all'uso della bomba atomica. Solo qualche mese fa le esercitazioni
Steadfast Noon proprio a Ghedi dove per la prima volta hanno partecipato
anche caccia polacchi. Il tema del disarmo nucleare debba
essere al centro del programma pacifista di qualsiasi formazione uscirà
dall'attuale processo di costruzione di un eventuale soggetto politico
della sinistra. Cosa che ad oggi non pare sia tra le priorità
programmatiche o di iniziativa politica.
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