giovedì 24 aprile 2008

Per un'altra Politica

Molti miei compagni e compagne di cammino nei movimenti, stimolati dalla proposta di altri compagni di cammino della rete Lilliput, della rivista Carta, e dei Cantieri Sociali hanno prodotto un importante documento sui principi e le pratiche dell'altra politica, che sento di condividere e pertanto propongo all'attenzione di chi legge questo blog. 





Un’altra politica

Una premessa

Siamo in un momento grave della vita collettiva. Che non ha la sua radice solo negli eventi della politica, le ultime elezioni, ma in un processo profondo di rottura del legame sociale. Qui vogliamo fare un gioco di simulazione: dirci, e dire in pubblico, come immaginiamo debba essere un altro mondo, e come si potrebbe provare a farlo. Questo testo contiene un suggerimento: guardare oltre per capire meglio come affrontare l’oggi.

Due tesi

1. Promuovere dal basso un’azione politica, una condizione di cittadinanza interamente intessuta di legami sociali, pluralista, globale, dotata di una visione d’insieme e capace di proporre un sistema sociale libero dalla logica economica dominante. Affermare che la politica che vogliamo siamo noi, la nostra capacità di essere società. Tutti siamo politici, tutto ciò che facciamo è politica.

2. Esiste una complessa e diffusa galassia di gruppi di iniziativa sociale, associazioni, collettivi, reti, comitati popolari, rappresentanze sindacali, comunità sostanziali costituenti, che formano anelli di solidarietà di reti nazionali e transnazionali, istanze di resistenza, di altra economia, di democrazia diffusa.
Ora è possibile prendere consapevolezza della forza positiva che questa particolare «società civile» esprime, rafforzare la cultura di rete e pensare a un processo collettivo di autogoverno, ad uno spazio pubblico - o, forse, sarebbe meglio chiamarlo d’ora in poi uno «spazio comune» - dove sia possibile offrire, mettere a confronto e condividere esperienze e pratiche. Un patto politico aperto, includente, un vero e proprio sistema diffuso di auto-rappresentanza, capace di contendere ai poteri costituiti il monopolio della decisione politica. Una forza realmente collettiva capace di produrre in proprio, giorno per giorno negoziazione e trasformazione.




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