Gaza muore sotto una miscela micidiale di accondiscendenza della comunità internazionale ancora congelata nel mantra dei due stati per due popoli, opzione ormai impraticabile, le imminenti elezioni in Israele, il sostegno dato dal Qatar ad Hamas, dopo una visita senza precedenti a Gaza, il compimento delle elezioni negli States, e la nuova “offensiva” diplomatica di Abu Mazen per il riconoscimento di status speciale della Palestina presso le Nazioni Unite.
E’ stato abile Nethaniahu: per mesi e mesi ha propinato alla comunità internazionale la minaccia di un attacco atomico iraniano, facendo passare in secondo piano il dramma palestinese e chiedendo a Washington di assecondare la sua linea. Ora scarica sulle popolazioni civili di Gaza il suo potenziale di fuoco. E come sempre chi resta nel mezzo sono le popolazioni civili.
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