La settimana scorsa in un articolo di analisi delle proposte di politica estera contenute nei programmi elettorali dei partiti per le prossime elezioni pubblicato da un autorevole centro di studi certamente non sospettabile di simpatie verso la sinistra, si sottolineava come tra tutti i programmi l'unico che facesse riferimento concreto ed esplicito alla riforma delle Nazioni Unite - a parte un generico riferimento al tema nell'agenda Monti - fosse il programma di SEL. Oggi a Roma si tiene un importante incontro di decine di rappresentanti di paesi che aderiscono alla proposta italiana di "democratizzazione" del Consiglio di Sicurezza. Probabilmente passerà inosservato ai più. Non per noi che pensiamo che anche attraverso un maggior protagonismo delle organizzazioni regionali, dell'Africa in primis, e non solo delle nuove superpotenze, si possa rendere il sistema ONU più rappresentativo. Certamente la riforma delle Nazioni Unite, tanto invocata, quasi come un mantra da anni ed anni non si esaurisce lì, ma è un passo importante.
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