Il sorriso di Aung San Suu Kyi dopo la vittoria travolgente del suo partito alle elezioni finalmente suggella la fine dalla paura. Così intitolò il suo libro di memorie, il suo manifesto politico, la figlia di uno degli eroi dell’indipendenza birmana. Freedom from Fear, quella libertà dalla paura che ha sempre sospinto la sua incrollabile fede nella nonviolenza, in un paese oppresso da decenni di brutale dittatura. Libertà dalla paura, e possibilità di immaginare un percorso di liberazione, che si apre ora, dopo anni di campagne, iniziative, petizioni, discussioni sull’utilità o meno degli embargo, solidarietà tra movimenti, popoli, sindacati. E’ la vittoria di Aung, ma un po’ di tutti noi che per anni abbiamo creduto che la democrazia fosse possibile anche in Birmania, e che continueremo a sostenere quel popolo nei prossimi passi, ancora pieni di incognite.
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