martedì 23 aprile 2013

Europa, Sinistra, Ecologia e Libertà




Lo scorso weekend si è tenuto a Barcellona il congresso dell'Iniziativa Verde Catalogna, un partito ecosocialista con il quale SEL intrattiene da anni una relazione proficua di scambio ed elaborazione comune.

In apertura dei lavori del Congresso è stato chiesto agli ospiti stranieri delegati di partiti amici di intervenire con un breve discorso di saluto.

Oltre a SEL, erano presenti rappresentanti del Frente Amplio dell'Uruguay, Partido Dos Trabalhadores del Brasile, Alianza Pais dell'Ecuador, Syriza della Grecia e dei Verdi Europei e Verdi tedeschi. IVC ha aderito ai Verdi Europei ma intende mantenere relazioni di scambio ed amicizia con partiti quali SEL che invece inizieranno il processo di adesione al PSE, e Syriza che aderisce al gruppo della Sinistra Europea. 

Quello che segue è il testo dell'intervento che ho fatto a nome di Sinistra Ecologia e Libertà.


E' un gran piacere per me salutarvi oggi a nome di Sinistra Ecologia e Libertà. Nel corso degli ultimi anni abbiamo sviluppato una forte relazione fondata sullo scambio reciproco e sulla solidarietà cosìccome su analisi, proposte e sfide comuni.

Ci unisce un'intepretazione della crisi attuale, una crisi di sistema, economica, finanziaria, ed ambientale complessa che richiede soluzioni innovative e radicali.
Ci unisce l'urgenza di affrontare le cause ma anche le ricadute nefaste della crisi, del predomonio del modello neoliberista ancor più degenerato nella finanziarizzazione di tutti gli aspetti dell'economia e della vita, della precarizzazione del lavoro e della vita.
Ci unisce il rifiuto della privatizzazione dei beni comuni, dall'acqua, alla cultura, alla casa, alla salute, alla natura.

Ci unisce l'urgenza di articolare una proposta politica ancorata alla giustizia sociale, la dignità, la giustizia ambientale come uniche chiavi per la ricostruzione di società giuste, libere, e capaci di futuro.
Noi in Italia stiamo vivendo una fase complessa, e non solo per gli 
effetti delle politiche di austerità del Fiscal Compact e della sua fedele e radicale applicazione. 

Stiamo nel mezzo di una crisi storica, della rappresentanza, della legittimità e credibilità della politica, una crisi della democrazia nella quale l'avanzata di forze quali il Movimento 5 Stelle è sintomo dell'inesistenza della politica in quanto processo continuo di costruzione critica di uno spazio pubblico. Lo spettacolo triste delle elezioni del presidente della Repubblica lo dimostrano con forza.

Però se è vero che viviamo in quello che Gramsci chiamava “interregnum” il passaggio da un modello all'altro, allora è vero che dalla crisi possono nascere opportunità.
In questo senso noi di SEL stiamo perseguendo contemporaneamente tre obiettivi.
Il primo è quello di costruire un soggetto di sinistra, forte nelle sue proposte ma realista e concreto nella sua azione politica volta ad incidere nelle condizoni materiali di vita delle persone.

Il secondo è quello di elaborare una cultura politica nuova che sia il risultato della convergenza e coabitazione feconda tra le culture delle sinistre, da quella socialista, a quella ecologista e quella libertaria.

Il terzo è di fare iniziativa politica, assieme a movimenti sociali e sindacali nel rispetto delle rispettive autonomie.
In politica internazionale abbiamo elaborato tre pilastri programmatici; pace e nonviolenza, solidarietà internazionale, e Stati Uniti d'Europa.

I tre pilastri sono intimamente connessi e rappresentano un cambio di paradigma nelle relazioni tra popoli e paesi, fondato sui diritti umani ed il diritto internazionale, la nonviolenza ed il disarmo nucleare e convenzionale, il taglio alle spese militari la rielaborazione della cooperazione onternazionale secondo i principi del debito ecologico e storico ed il partenariato tra i popoli. 

La nostra Europa è un'Europa federale, l'utopia concreta di Altiero Spinelli, un'Europa sociale piuttosto che fiscale, dei diritti civili, sociali culturali, economici ed ambientali per tutti e tutte, uno spazio di cittadinanza universale per i migranti e le seconde generazioni.
Un progetto di conversione ecologica dell'economia come suggerito anni or sono da uno dei nostri padri politici e culturali, Alex Langer.

Era di Langer anche la proposta di costruire una fratellanza mediterranea, e credo che questa debba essere la prospettiva che ci potrà aiutare a costruire processi e piani comuni che possano anche ispirarsi alle proposte ed iniziative lanciate nell'ultimo Forum Sociale Mondiale di Tunisi e che verranno dal prossimo AlterSummit che si terrà ad Atene a giugno. 

Il Mediterraneo dovrà essere un mare aperto, di relazioni giuste e nn un mare di morte, un cimitero di migranti.
Potrebbe essere uno spazio di confronto tra forze politiche e sociali nel Sud dell'Europa, che propongono alternative alle politiche neoliberiste, e del Nord del Maghreb che sta tentando di articolare nuove forme e pratiche politiche.

Insomma, per concludere, molte saranno le occasioni di lavoro e gli obiettivi in comune, le opportunità di scambio e collaborazione tra noi, e per questo che SEL guarda al vostro congresso con interesse come una nuova tappa di lavoro comune, e vi augura successo nelle vostre discussioni e decisioni.

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