martedì 2 settembre 2014

Quello che Renzi non dice sulle politiche del lavoro in Germania

Dice Matteo Renzi: il nostro esempio per le politiche sul lavoro è la Germania. Ma lo sa Renzi che la Germania è solo seconda all'Italia in termini di "working poor"? E che per cercare di ovviare al problema - quello di salari così bassi da non permettere di poter avere una vita dignitosa - la Germania ha deciso di adottare un salario minimo di 8,50 euro l'ora, fino a ieri inesistente? Certo questa era la condizione principale per l'accordo di Grosse Koalition tra la Merkel e l'SPD. Resta il fatto che minijobs e flessibilità non funzionano neanche nel modello tedesco, e parliamo della Germania dove il welfare state ancora supplisce seppure in parte, ed i fondamentali macroeconomici nulla hanno a che vedere con la recessione cnostrana. Allora, prima di strizzare l'occhio alla Merkel, per tentare di imbonirla su dossier assai pesanti (lo scambio tra Merkel e Draghi e la pantomima della telefonata stanno là a dimostrarlo) si provasse a cambiare la prospettiva. E leggere il tema lavoro dalla lente dei diritti e della dignità di chi lavora ed anche di chi lavoro non ce l'ha (vedi ad esempio attraverso il reddito di cittadinanza) , non viceversa.

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