martedì 2 settembre 2014

Ucraina. La neutralità unica via d'uscita, ma come?

Ok ora che Russia e NATO incrociano le sciabole, e forte è la retorica delle armi e della forza. è il caso di riparlare seriamente dell'unica vera prospettiva per l'Ucraina, quella della neutralità attiva o al limite di "doppia partnership". Il concetto è chiaro, si rifà non tanto all Finlandia ma all'Austria del dopoguerra, l'approccio è stato elaborato il punto è decidere come ci si arriva. Anzitutto evitando di almentare il fuoco della politica di potenza, e il rapido U turn di Mrs PESC di oggi certo non aiuta. Poi definire e obbligare le parti in conflitto  ad un cessate il fuoco, sostenere un processo di riconfigurazione dell'assetto territoriale dell'Ucraina che preveda una confederazione con status di autonomia per le provincie "russofone" simile all'Alto Adige, si faccia chiarezza sulle corresponsabilità in crimini contro l'umanità e crimini di guerra da ambo le parti (ossia la cosiddetta "transitional justice"), si disarmino le forze paramilitari da ambo le parti, e si definisca con un processo negoziale sotto la tutela delle Nazioni Unite che preveda il riconoscimento dello status di paese neutrale per l'Ucraina

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