Ok
ora che Russia e NATO incrociano le sciabole, e forte è la retorica
delle armi e della forza. è il caso di riparlare seriamente dell'unica
vera prospettiva per l'Ucraina, quella della neutralità attiva o al
limite di "doppia partnership". Il concetto è chiaro, si rifà non tanto
all Finlandia ma all'Austria del dopoguerra, l'approccio è stato
elaborato il punto è decidere come ci si arriva. Anzitutto
evitando di almentare il fuoco della politica di potenza, e il rapido U
turn di Mrs PESC di oggi certo non aiuta. Poi definire e obbligare le parti in conflitto
ad un cessate il fuoco, sostenere un processo di riconfigurazione
dell'assetto territoriale dell'Ucraina che preveda una confederazione
con status di autonomia per le provincie "russofone" simile all'Alto
Adige, si faccia chiarezza sulle corresponsabilità in crimini contro
l'umanità e crimini di guerra da ambo le parti (ossia la cosiddetta
"transitional justice"), si disarmino le forze paramilitari da ambo le
parti, e si definisca con un processo negoziale sotto la tutela delle
Nazioni Unite che preveda il riconoscimento dello status di paese
neutrale per l'Ucraina
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