In sostegno e solidarietà con il
popolo kurdo che oggi lotta contro l'avanzata delle milizie di ISIS a
Kobane. Un popolo che con dignità e determinazione da anni chiede
che venga riconosciuto il proporio diritto all'esistenza ed
all'autodeterminazione. Un popolo che nel Rojava sta praticando forme
di democrazia diretta e convivenza pacifica esemplari e che
potrebbero fornire una chiave per ricostruire il tessuto sociale e
politico in quella regione così martoriata della guerre. Un caso
emblematico quello kurdo, simile in tutto e per tutto a quello di
altre popolazioni, con la loro identità , storia, lingua, cultura
che restano schiacchiate tra le logiche della realpolitik , quelle di
potenza, la geopolitica, e le spinte all'assimilazione culturale,
sociale, politica, ed economica.
La lotta per l'autodeterminazione oggi
va al di là della forma di stato, è una rivendicazione di dignità
e di diritto alla propria esistenza. Al di là di retoriche da
crociata contro il nuovo feroce Saladino, oggi la trincea di Kobane è
la trincea di tutti noi contro un progetto politico e culturale che
vuole portare il mondo indietro di migliaia di anni. Per sostenere
quel popolo, non basta la retorica delle armi, o l'opzione militare,
- opzione verso la quale è sempre doveroso un principio di
precauzione. Anzi per come si è configurata e si sta configurando,
l'opzione militare - dall'invio di armi alle milizie kurde, all'invio
di istruttori militari o la partecipazione a campagne di
bombardamento dall'alto - rischia di porre le basi per ulteriori
conflitti o lacerazioni. O addirittura di rafforzare il Califfato. Ce
lo hanno detto chiaramente in un recentissimo incontro
organizzato da Un Ponte Per con il dipartmento esteri di SEL due
rappresentanti di ONG irakene, una delle quali è una associazione di
yazidi, minoranza religiosa perseguitata da IS. Le armi sono usate
come merce di scambio politico, per contendersi il dopo guerra in
Iraq, in un'eventuale spartizione del paese. Hanno invece bisogno di
aiuti umanitari per quel milione di rifugiati senza nulla. Lo
rimarcheremo al momento nel quale il governo presenterà il prossimo
decreto missioni, nel quale certamente ci sarà la richiesta di
copertura finanziaria per l'invio di un centinaio di istruttori
militari in Iraq.
Spostandosi sul fronte siriano, intorno
a Kobane appunto, la situazione è aggravata dalla contiguità della
Turchia da sempre restia ad aprire varchi per rifornimenti a Kobane,
anche se nei giorni scorsi la situazione pareva essersi sbloccata.
Resta però il gioco geopolitico tra Ankara e Washington, che si
dipana lungo la richiesta di una zona cuscinetto, chiesta a gran voce
dalla Turchia per allontanare una presunta minaccia kurda.
Recentissima poi la denuncia secondo la quale i turchi starebbero
ostacolando il transito di peshmerga verso Kobane, mentre la guerra
di propaganda nella quale si è dimostrata assai abile IS, ci mostra
un reportage da Kobane presumibilmente - ma non effettivamente -
conquistata. L'Italia e l'Europa dovranno far sentire la propria voce
verso Ankara affinché non vengano frapposti ostacoli all'invio di
rifornmenti ed aiuti a Kobane, in linea con la recente decisione del
Consiglio dei Ministri Europei svoltosi in Lussemburgo il 20
ottobre scorso.
Sinistra Ecologia Libertà non vuole
far mancare la propria voce e la propria presenza accanto al popolo
kurdo, ora come sempre, in passato ed in futuro. Aderiamo alla
giornata di manifestazione internazionale del 1 novembre, nella
convinzione che oggi la vera soluzione sia necessariamente da
affidare alla politica. Alle Nazioni Unite, alla convocazione di una
conferenza regionale, alla riconciliazione in Iraq, (il nuovo governo
ha ora un ministro kurdo ad esempio) , ad un impegno per la
transizione democratica in Siria, all'attuazione rigorosa delle
sanzioni previste dalle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza ONU
per tagliare le fonti di sostegno ad IS. E poi una volta per tutte
escludere il PKK dalla lista delle organizzazioni terroristiche, ed
impegnandosi con determinazione per la liberazione di "Apo"
Ocalan,
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