Prima di commentare (eppoi c'è sempre bisogno di commentare o la nostra mania di mettere sempre le braghe al mondo nasconde il "coloniale" orientalista che non riusciamo a scrollarci di dosso?) la tragedia di Nizza vorrei capire meglio. Anzitutto perché ormai sono/siamo a corto di parole, eppoi perché sono un po' stanco della litania solita riguardo chi dovrei essere io Charlie o Dacca, o Baghdad o Nizza o il solito concorso di colpe dell'Occidente, le morti di serie a e serie b. Certo le guerre scatenate con le armi o le parole possono anche essere parte del problema, ma ad oggi batterci il petto non è che abbia aiutato molto a delineare una visione 'altra' o soluzioni 'altre' . Lo dimostrano i fatti nudi e crudi. Semmai e' servito solo per rassicurarci sulle nostre visioni del mondo che forse anch'esse sono obsolete. E perché anche noi armati di tanta buona volontà (Dio ci scampi e liberi di chi e' armato di troppa buona volontà!) subito riconduciamo l'inesplicabile e l'orrore legittimo nelle nostre categorie di analisi e spiegazione dei fatti. Il folle che ha massacrato decine di civili inermi magari e' un folle che ha cosi' posto fine alla sua follia, con un gesto che incute terrore, terroristico. Ma se alla fine si dimostrasse solo un folle, di origine tunisina, basta per automaticamente ricondurre tutto al DAESH? Che ogni persona folle o meno che sia di origine araba debba subito essere incasellata nello schema che lo riconduce al DAESH? Che sia chiaro quello è un cancro da estirpare ma semmai con la medicina omeopatica non quella allopatica che sennò come vediamo va in metastasi continua. Non è che si rischia di fare di tutta l'erba un fascio, cosa che non aiuta affatto a scongiurare il peggio? Certo si dice che DAESH abbia rivendicato, facile fare sciacallaggio via internet. Quindi per ora l'unica parola che ho è "pietas" per quelle povere vittime innocenti per i loro cari e familiari che rischiano di essere trascinati non solo nel tritacarne mediatico ma anche nel nostro continuo cercare chiavi che corroborino le nostre teorie per quanto giuste o strampalate esse siano. In realtà è da tempo che rifletto sull'obsolescenza delle parole, ed oggi leggendo le notizie in inglese sono inorridito a immaginare la traduzione letterale in italiano di Nice killings o Nice attack. Leggetela in inglese e poi vedrete come le parole a seconda di come le leggi o le usi ormai perdono di senso.
uno spazio pubblico per attivisti/e che lavorano per la pace, il disarmo, i diritti umani, la giustizia sociale, economica ed ecologica globale, la resistenza alle politiche neoliberiste, il riconoscimento del debito ecologico e sociale.
venerdì 15 luglio 2016
Nice killings: l'orrore delle parole dell'orrore
Prima di commentare (eppoi c'è sempre bisogno di commentare o la nostra mania di mettere sempre le braghe al mondo nasconde il "coloniale" orientalista che non riusciamo a scrollarci di dosso?) la tragedia di Nizza vorrei capire meglio. Anzitutto perché ormai sono/siamo a corto di parole, eppoi perché sono un po' stanco della litania solita riguardo chi dovrei essere io Charlie o Dacca, o Baghdad o Nizza o il solito concorso di colpe dell'Occidente, le morti di serie a e serie b. Certo le guerre scatenate con le armi o le parole possono anche essere parte del problema, ma ad oggi batterci il petto non è che abbia aiutato molto a delineare una visione 'altra' o soluzioni 'altre' . Lo dimostrano i fatti nudi e crudi. Semmai e' servito solo per rassicurarci sulle nostre visioni del mondo che forse anch'esse sono obsolete. E perché anche noi armati di tanta buona volontà (Dio ci scampi e liberi di chi e' armato di troppa buona volontà!) subito riconduciamo l'inesplicabile e l'orrore legittimo nelle nostre categorie di analisi e spiegazione dei fatti. Il folle che ha massacrato decine di civili inermi magari e' un folle che ha cosi' posto fine alla sua follia, con un gesto che incute terrore, terroristico. Ma se alla fine si dimostrasse solo un folle, di origine tunisina, basta per automaticamente ricondurre tutto al DAESH? Che ogni persona folle o meno che sia di origine araba debba subito essere incasellata nello schema che lo riconduce al DAESH? Che sia chiaro quello è un cancro da estirpare ma semmai con la medicina omeopatica non quella allopatica che sennò come vediamo va in metastasi continua. Non è che si rischia di fare di tutta l'erba un fascio, cosa che non aiuta affatto a scongiurare il peggio? Certo si dice che DAESH abbia rivendicato, facile fare sciacallaggio via internet. Quindi per ora l'unica parola che ho è "pietas" per quelle povere vittime innocenti per i loro cari e familiari che rischiano di essere trascinati non solo nel tritacarne mediatico ma anche nel nostro continuo cercare chiavi che corroborino le nostre teorie per quanto giuste o strampalate esse siano. In realtà è da tempo che rifletto sull'obsolescenza delle parole, ed oggi leggendo le notizie in inglese sono inorridito a immaginare la traduzione letterale in italiano di Nice killings o Nice attack. Leggetela in inglese e poi vedrete come le parole a seconda di come le leggi o le usi ormai perdono di senso.
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