Si
tiene oggi a Roma il vertice bilaterale tra Italia ed Israele nel
quale verranno trattati vari argomenti relativi alle relazioni tra i
due stati, tra tutti lo stato dell'arte degli accordi di cooperazione
nel settore della difesa. Sullo sfondo le difficoltà nelle quali si
imbatte ormai da mesi il tentativo di negoziato internazionale
promosso dal Segretario di Stato statunitense John Kerry. Sinistra
Ecologia Libertà fa proprie le ragioni di chi oggi chiede al governo
italiano di prendere una posizione netta e di condanna delle scelte
del governo Netanyahu in sostegno a programmi di insediamento di
coloni o di reinsediamento forzato che violano il diritto
internazionale, quali ad esempio il piano Prawer per il
reinsediamento dei beduini palestinesi nel deserto del Negev.
Chiediamo al governo italiano di assumere una posizione chiara sul
ripristino della legalità internazionale e l'attuazione delle
raccomandazioni e decisioni prese dall'Unione Europea, ad esempio
riguardo il commercio di prodotti provenienti dalle colonie. L'Italia
finora ha assunto una posizione di retroguardia rispetto ad altri
paesi europei, quali la Danimarca e l'Inghilterra, per quanto
riguarda l'impegno a etichettare, e quindi permettere una scelta del
consumatore, i prodotti provenienti dalle colonie E non solo, Secondo
quanto denunciano le organizzazioni per i diritti umani, l'Italia ha
sempre bloccato a livello di Unione Europea ogni tentativo di fissare
impegni certi sul rispetto dei diritti umani e del diritto
internazionale da parte di Israele. Questa rotta va invertita subito.
Sia a livello bilaterale, che in occasione della presidenza del
semestre europeo della seconda metà del 2014, l'Italia dovrà farsi
portatrice di un'iniziativa volta condizionare ogni forma di
collaborazione con Israele al rispetto del diritto internazionale e
dei diritti umani, partendo dal blocco degli insediamenti e la
rimozione del blocco su Gaza. Invitando al contempo l'Autorità
Nazionale Palestinese a ratificare quando prima le convenzioni
internazionali sui diritti umani. Crediamo sia poi urgente porre al
centro dell'agenda la non più rinviabile revisione degli accordi di
cooperazione nel settore militare e della difesa, che contemplano non
solo la possibilità di produrre congiuntamente sistemi d'arma, ma
anche di effettuare esercitazioni e manovre militari congiunte.
Crediamo sia doveroso porre al centro dell'incontro la richiesta di
liberazione dei prigionieri politici palestinesi, tra cui Marwan
Barghouti, da anni incarcerati contraddicendo le più elementari
norme e standard del diritto internazionale. Sinistra Ecologia
Libertà ha aderito per questa ragione alla campagna globale
per la liberazione di Marwan Barghouti e dei prigionieri palestinesi.
Chiediamo altresì che il governo italiano sostenga le richieste
delle organizzazioni per i diritti umani palestinesi ed israeliane
affinché venga messa fine al sistema di impunità del quale si
avvantaggiano le forze armate e di sicurezza israeliane assicurando
alle vittime palestinesi l'accesso alla giustizia. La Palestina deve
tornare al centro delle priorità della politica internazionale,
giacché solo attraverso la giustizia ed il rispetto del
diritto internazionale sarà possibile ricostruire le premesse per un
futuro di pace e sicurezza per i due stati di Israele e Palestina, ed
un futuro di pace per tutta la regione.
Francesco Martone, Elettra Deiana
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