Firenze stravolta da una "bomba d'acqua". Stavolta poco c'entra il
dissesto idrogeologico, ma molto c'entrano gli eventi estremi che
caratterizzano questa fase ormai irreversibile nel ciclo dei mutamenti
climatici. Dovremo limitarci ad adattarci, mitigare l'impatto? Oppure
avere il coraggio di prendere un'altra strada? Gli Uffizi e Palazzo
della Signoria danneggiati. Qual'è il vero petrolio del paese signor
Presidente del Consiglio. Quello della storia, della bellezza, del territorio,
o quello che dovrebbe restare sottoterra e che invece con il suo
decreto SalvaItalia lei ed il suo governo vorrebbero pompare dalle
viscere della Basilicata, o dall'Abruzzo, o dai mari di Sicilia ed
Adriatico? Magari con tecnologie di prospezione ad alto impatto che
qualche giorno fa avrebbero tanto spaventato un gruppo di capodogli al
punto di farli riemergere rapidamente con conseguente spiaggiamento e
per alcuni di loro morte per embolia? Oppure continuando ad alimentare
il paese con gas naturale, con la fitta rete di gasdotti, TAP ed affini -
gas naturale sempre proposto come "combustibile di transizione"per una
transizion e verso un futuro libero da combstibili fossili sempre più
lontano dalle menti dei nostri decisori politici. Domani si marcerà per
il clima e la giustizia climatica in mezzo mondo. Credo sia giunto il
momento di rilanciare una campagna nazionale per contrastare
l'avanzamento della frontiera petrolifera nel nostro paese, in sostegno
alle comunità che resistono, in supporto alle vere economie di
transizione. Insomma cambiamo il sistema non il clima.
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