Non
è facile evitare di cadere nel banale o nell'inappropriato quando si
tenta di esprimere un commento su una vicenda tragica come quella
relativa all'assassinio di Giulio Regeni. La cautela e la delicatezza
sono doverose e necessarie sopratutto per rispetto a chi oggi lo piange e
chiede giustizia. Credo però che non si possa negare che la tragica
vicenda di Giulio, della sua morte dopo essere stato sottoposto a
torture e prima ancora ad una serie di intimidazioni apra uno
squarcio drammatico sulla situazione, sul clima di terrore, che vive
l'Egitto di Al Sisi, partner commerciale, economico e militare del
governo Renzi nella sua strategia verso il Medio Oriente. Conferma quel
che già si sa ma che da Palazzo Chigi alla Farnesina hanno sempre
cercato di ignorare o rimuovere. "Un brutto colpo alle relazioni
economiche con l'Egitto" titola oggi il Sole 24 ore. Ma i grandi manager
dell'ENI che accorrevano al Cairo ad incontrare Al Sisi ed i suoi
accoliti per firmare contratti, e per poi dire che le rendite del
petrolio avrebbero agevolato il ritorno alla democrazia nel paese che
Egitto avevano visto? E Matteo Renzi che aveva a suo tempo descritto Al
Sisi come un grande statista, "«In questo momento l’Egitto si salva solo
grazie alla leadership di al Sisi. Sono orgoglioso della mia amicizia
con lui e sosterrò i suoi sforzi in direzione della pace, perché il
Mediterraneo senza l’Egitto sarà un luogo senza pace». aveva detto ad
un'intervista ad Al Jazeera nel luglio 2015, dove aveva lo sguardo?
Quando venivano incarcerati o condannati a morte migliaia di
rappresentanti dei Fratelli Musulmani, perseguitati giornalisti ed
attivisti? I rapporti di Amnesty International ed Human Rights Watch
parlano chiaro. E chi tace o fa finta di non vedere è complice delle
violazioni dei diritti umani. Che ci sia voluta forse la tragica morte
di un ragazzo italiano a riportare il governo e gli imprenditori
italiani alla realtà? Una realtà di repressione a tutto campo da parte
delle autorità di un paese che è il primo partner commerciale
dell'Italia in ambito UE? Già i diritti umani non contano, schiacciati
tra realpolitik ed interessi di impresa. E sentire ora Renzi che fa la
voce grossa con quel "grande statista" fa strano, sa di ipocrita. Va
bene tutto affinché per lo meno si faccia chiarezza sulle
corresponsabilità per l'omicidio di Guido Regeni, ma la questione non si
può risolvere così. E forse un pò di autocritica anche da parte di chi "
a sinistra" accolse Al Sisi come il salvatore dal "fascismo dei
Fratelli" non guasterebbe.
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