Alfano a Ferragosto ci dà la buona novella. Ecco una delle priorità 
della presidenza italiana della UE, rilanciare Frontex al posto di Mare 
Nostrum. Vero è che la questione dei flussi migratori nel Mediteraneo è 
cosa che va affrontata a livello comunitario. Ma Il signor ministro però
 non ci spiega a quanti di coloro che sono stati  salvati da Mare 
Nostrum è stato poi riconosciuto lo status di rifugiato o richiedente 
asilo, visto che la maggior parte provengono da paesi i cui regimi 
mettono a rischio la loro stessa sopravvivenza. Quanti vengono poi 
rimandati ai paesi di origine? Eppoi mr ministro si dovrà fare in modo 
che  Frontex venga radicalmente rivista, per diventare non una barriera 
"paramilitare" ma un'operazione di accompagnamento sicuro e un corridoio
 umanitario che permetta agli esseri umani di attraversare in sicurezza 
il Mediterraneo. E di esercitare il proprio diritto alla mobilità.  E 
che oltre alla chiusura dei CIE, si metta mano alla Bossi-Fini una volta
 per tutte abolendola, in favore di un'approccio che metta al centro la 
dignità ed i diritti delle persone e non la paranoia securitaria. E si 
riconosca il diritto alla giustizia per le familiari delle migliaia di 
"desaparecidos" in mare, molti dei quali sono ancora senza nome. Il 
resto sono chiacchiere, o peggio ancora una cortina dietro la quale 
nascondere la verità, fatta di più respingimenti.
 
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