venerdì 12 luglio 2013

per una rivoluzione dei diritti umani


Violazione dell'obbligo di non-refoulement, violazione dei diritti delle popolazioni Rom, respingimento in mare di migranti, mancata adozione di una legge contro la tortura, mancata istituzione di un'autorità indipendente sui diritti umani, mancato recepimento delle fattispecie di crimini contro l'umanità previsti dal Trattato di Roma che istituisce il Tribunale Penale Internazionale, mancata ratifica della Convenzione ONU sui diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie, mancata firma e ratifica della convenzione OIL 169 sui diritti dei popoli indigeni e tribali, voto contrario alla risoluzione del Consiglio ONU sui diritti umani riguardo la possibilità degli stati di andare in default sul pagamento del debito se questo comporti violazioni dei diritti dei cittadini. L'affaire Kazako - che certamente ha a che fare con interessi economico-commerciali - è solo la punta di un iceberg. I diritti umani sono visti come un aspetto secondario nella politica del nostro paese. Quelle che vengono vendute come irregolarità burocratiche, invece sono violazioni di obblighi internazionali contratto dal nostro paese. Quando un essere umano ad esempio viene sfrattato a forza dalla sua casa, il problema non è la burocrazia, il punto è che viene violato il suo diritto alla casa, quando un pazientenon viene sottoposto a cure decenti, il problema non è la carenza di strutture, ma che viene violato il suo diritto alla salute, Quando viene chiusa una scuola, il problema non è la carenza di strutture ma la violazione del diritto all'educazione ed alla cultura. Abbiamo assoluto bisogno di una rivoluzione dei diritti umani in Italia, una volta per tutte, senza slogan o campagne di pubblicità progresso.

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