I
In un paese dove se senti strillare per strada giù le mani dai bambini pensi,
beh stanno chiedendo giustizia per i bimbi del coro di Ratisbona ed invece
ti trovi di fronte ad una masnada di fanatici anti-vax, a chi salva vite
umane si dà del criminale fino a prova contraria, che brucia in continui
autodafé Costituzione, diritto e diritti, che brucia per il climate change,
che Maduro ce l'ha più duro, o che stiamo con i “democratici” foraggiati
dalla CIA, che al popolo si deve dare in pasto carne sempre più fresca, che quando il saggio indica la luna tutti guardano dall'altra parte, manco più al dito, che i vecchi e nuovi fascismi avanzano, e le sinistre si accapigliano in
sinistrissimi discorsi di architetture improbabili, geometrie variabili, che una ragazzina muore fulminata dall'MDMA e migliaia di ragazzi e ragazze un pò più cresciutelli se ne vanno via da questo paese in cerca di fortuna, che migliaia di
ragazzi e ragazze cercano di arrivare in Europa in cerca di miglior sorte, che
pensa ancora di essere un paese di eroi, navigatori, guerrieri e santi, perché
sennò ci si continua ad armare fino ai denti, che nega il diritto di
cittadinanza a chi ci nasce e cresce, paese di sempre più poveri e sempre
più ricchi i ricchi, insomma uno scenario quasi medievale, si deve fare uno
sforzo per ritrovare senso.
Forse anche guardando a ritroso, affidandosi alle parole, ai versi, alle storie
piuttosto che alle ideologie.
Nei giorni scorsi due brani mi hanno particolarmente colpito, a parte il titolo di un
saggio su Bakunin "Il demone della rivolta" che da tempo mi interrogo
su quel demone, quel diavoletto che continua a covare in molti e molte di noi,
che ricacciamo dentro forse per paura o convenzione, e che forse oggi è
assai necessario, non una rivolta di sangue, ma di cuore e testa, di atti
e fatti.
Il primo è un brano da un racconto di Emma Goldman, "The Maze!" pubblicato su
Harper's nel dicembre 1934, il labirinto nel quale lei - anarchica - arriva in
America come tanti altri ed altre migranti, arriva nella terra promessa e
scopre tutte le sue contraddizioni, la democrazia di facciata, la fede
incondizionata in una Costituzione che non impedisce a quel paese di fare
guerre in giro per il mondo. “The Maze” si chiude con una sorta di appello alle
giovani generazioni
" I giovani non hanno ancora imparato che i problemi che li affliggono possono
essere risolti solo da loro stessi, ed andranno risolti sulla base di una
libertà economica e sociale in cooperazione con le masse in lotta per il
diritto ad avere voce in capitolo ed alla gioia nella vita. Considero
l'Anarchismo la filosofia più bella e pratica finora immaginata nella sua
espressione individuale, nella relazione che stabilisce tra l'individuo e la
società. Inoltre, sono certa che l'Anarchismo sia troppo vitale e prossimo
alla natura umana per morire. Credo che la dittatura, sia essa di destra o di
sinistra, non potrà mai funzionare, non ha mai funzionato e la storia lo
proverà ancora come è stato finora. Da questo punto di vista, è assai probabile
una recrudescenza di idee Anarchiche nel futuro prossimo.
Quando ciò accadrà, credo che l'umanità per lo meno lascerà il labirinto
nel quale si è persa ed inizierà un cammino verso un vivere sano e verso
la propria rigenerazione attraverso la libertà".
E poi Costantino Kavafis, quello di Itaca, quello che ha provato a riscrivere la storia, quella dei miti e delle epopee dalla parte degli ultimi, dei vinti, dei re un pò
“sfigati”, si direbbe oggi. Una poesia in particolare mi ha colpito assai:
"Aspettando i barbari"
che aspettiamo , raccolti nell'agorà?
Oggi devono arrivare i barbari
- perché è così inoperoso il Senato? E perché siedono senza far leggi i senatori?
Perché oggi arrivano i barbari.
Che leggi devon fare i Senatori?
Quando verranno, faranno leggi i barbari
- perché l'Imperatore s'è alzato così presto
e sta alla porta maggiore della città
solenne
in trono, e indossa la corona?
Perché oggi arrivano i barbari
E l'Imperatore aspetta di ricevere
il loro capo, Anzi ha disposto
di offrirgli una pergamena, sulla quale
gli ha scritto molti titoli e nomi
- Perché stamani i due consoli e i pretori sono usciti con toghe rosse ricamate?
Perché indossano bracciali colmi di ametiste e anelli con smeraldi splendidi e
lucenti?
Perché oggi impugnano le preziose mazze
dai raffinati ceselli d'argento e d'oro?
Perché oggi arrivano i barbari;
e queste cose abbagliano i barbari.
- Perché i valenti retori non vengon come sempre
a fare i loro discorsi a dire le loro cose?
Perché oggi arrivano i barbari, e
hanno a noia concioni ed eloquenza.
- Perché questa inquietudine, d'un tratto,
questo scompiglio (Come si sono fatti seri i volti.)
Perché si svuotano in fretta strade e piazze
e tutti tornano a casa pensierosi?
Perché si è fatta notte, e non son venuti i barbari.
Messaggeri son giunti dai confini
e han detto che non ci sono più i barbari
E ora, senza barbari, che sarà di noi?
Era una soluzione, quella gente. "
E last but not
least, finalmente ho comprato Blood on Tracks del premio Nobel per la
letteratura, affascinato soprattutto dalla splendida "Simple Twist of
Fate", ma anche da "Tangled up in Blue", che chiosa con questi
versi:
"All the people we used to know
They're an illusion to me now
Some are mathematicians
Some are carpenters' wives
Don't know how it all got started
I don't know what they're doin' with
their lives
But me, I'm still on the road
Headin' for another joint
We always did feel the same
We just saw it from a different point
Of view
Tangled up in blue"