martedì 23 aprile 2013

la sinistra si ricostruisce dal basso senza intolleranza ma con accoglienza



Ieri vedendo la violenza verbale con la quale il comico pentastellato ha azzittato una imprenditrice accorsa ad ascoltarlo sotto il palco, e che chiedeva semplicemente risposte chiare e concrete ai suoi bisogni, ho avuto l'ulteriore conferma del fatto che il tipo di società che ha in testa Beppe Grillo non è la mia. Che l'uno vale uno non è democrazia ma anarcocapitalismo, che il suo discorso sul default sovrano, sull'ingerenza del turbocapitalismo globale altro non è se una sorta di revanchismo nazionalista. Oggi Beppe Grillo sta contribuendo . con la sua furia iconoclasta che travolge tutto e tutti, a far scomparire la sinistra, non solo quella politica, ma con il suo attacco ai "corpi intermedi" anche la sinistra sociale. Cooptando i temi dei movimenti sociali ed inserendoli in una retorica tutta propria, sta disinnescando anche la forza e la potenzialità degli stessi. Dovremo capire la domanda di politica che c'è dietro chi oggi si affida a lui ed alla sua retorica, e sopratutto le aspettative che genera anche in ampi settori della sinistra , perché parte di quel popolo è il nostro popolo, deluso, illuso, disorientato. Sta a noi proporre un processo largo, ampio, spazi accoglienti di confronto, di ricognizione della sinistra sociale e diffusa, fuori da ogni forma di ideologismo o postideologismo. Nella società reale, nei conflitti, e nei luoghi della crisi. Nei buchi neri del liberismo. E rivendicare la nostra visione della società, di un nuovo spazio pubblico, di democrazia reale e non mediata, di partecipazione attiva e non virtuale, di superamento del neoliberismo e del modello dominante, di cittadinanza universale, di Europa.

Nessun commento: