giovedì 18 settembre 2014

Scottish pride, in the name of love

Scottish pride. Per una Scozia repubblicana, progressista, libera dal nucleare. Esistono varie forme di nazionalismo, quello becero, identitario e xenofobo, e quello "positivo" fondato su presupposti di giustizia, internazionalismo, rispetto della propria identità ma anche apertura al mondo. Questo mi pare sia il caso dei movimenti per il si in Scozia. Una scossa forte all'establishment di Londra, alla loro ostinatezza a tenersi la loro sterlina, le loro flotte nucleari, le loro centrali nucleari, la loro regina. Una Scozia indipendente che entra a far parte dell'Unione Europea, metterà in discussione la propria appartenenza alla NATO. Che vivrebbe una contraddizione, certo. quella di fondare il suo benessere possibile sul petrolio, né più e né meno come la Norvegia. Una contraddizione da tenere a mente. Ne parlai con un mio amico e collega di lavoro scozzese qualche tempo fa. Mi disse, guarda ci sarà una sorpresa. Ma la cosa interessante che mi disse riguardava la decisione del governo scozzese di dare in affidamento a cooperative auto-organizzate la gestione e tutela di terre comuni, intere isole, ricoosciute come "commons". Sulle due forme di nazionalismo, ricordo un saggio assai illuminante e "visionario" di John Ralston Saul, un giornalista canadese, che nel suo "The end of globalism" del lontano 2005 già prefigurava a fronte della caduta del mito della globalizzazione, l'insorgere i varie forme di ritorno allo stato nazionale. Credo che nel caso scozzese, vadano invece indagate le radici "sociali" e "di sinistra" del movimento indipendentista, per evitare di cadere in facili malintesi o intepretazioni di comodo. Fatto sta che anche in questo caso, come nel caso del Kurdistan, dell'Iraq, dei Balcani, del Medio Oriente, dell'Africa, dell'Asia Centrale, l'elemento cardine della politica estera e non solo, lo stato-nazione si dimostra essere un contenitore ormai incapace di cogliere le trasformazioni del concetto di cittadinanza, appartenenza e autonomia. Sarà pertanto urgente elaborare nuove categorie, quali quella del country-state, "stato-paese" ad esempio.

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