domenica 16 marzo 2008

Riscoprire le radici del cosmopolitismo di sinistra

Tra i miei riferimenti principali nel percorso di elaborazione ed approfondimento di un'ipotesi di un nuovo paradigma cosmopolita per la sinistra non posso non citare Ulrich Beck. Saskia Sassen e Martha Nussbaum. Saskia Sassen in particolare sta sviluppando una interessantissima analisi sulla questione dei "terzi spazi" ("Third Space Politics") assolutamente pregnante nel definire le sfide che oggi si devono affrontare quando si tratta di temi quali la sovranità. la relazione tra istituzioni e entità non statuali, la creazione di spazi politici nuovi, ibridi, nel percorso di ricostruzione della politica della post-globalizzazione.

Un articolo in particolare dell'intellettuale canadese John Ralston Saul, pubblicato anni or sono dalla rivista americana Harpers, www.harpers.org , e poi rielaborato nel libro dello stesso autore "The Collapse of Globalism" del 2005 analizza come dalle ceneri del progetto neoliberista si stia sviluppando un recupero della sfera nazionale, non intesa necessariamente come forma identitaria o puramente nazionalista , ma come recupero di sovranità diffusa sulla politica e l'economia insomma una sorta di nazionalismo "virtuoso" con lo sguardo proiettato verso l'esterno, nel mondo e verso il mondo.

Vi propongo quindi alcuni brani tratti da varie interviste ed articoli recenti.
Il primo è un'intervista a Saskia Sassen, intitolata "Denationalized states and global assemblages", tratta da www.eurozine.com , 2006
il secondo è un articolo di Ulrich Beck intitolato "A new cosmopolitanism is in the air" del novembre 2007 tratto dal sito www.signandsight.com
Il terzo è "Beyond the Social Contract: Capabilities and Global Justice di Martha C. Nussbaum tratto dal portale dell'Università di Pavia www.unipv.it
Il quarto è il saggio di John Ralston Saul ""The collapse of globalism and the rebirth of nationalism", tratto da Harpers, marzo 2004

Buona lettura

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