venerdì 29 luglio 2016

Human Rights Defenders, il caso Egitto


Bollettino ARCS, Culture solidali, luglio 2016

di Francesco Martone, Un Ponte per…

Sono passati sei mesi dal sequestro e l’assassinio di Giulio Regeni, un fatto che ha aperto una finestra sulla situazione dei diritti umani in Egitto. Da mesi e mesi decine di attivisti ed avvocati sono perseguitati, operai che manifestano per i loro diritti sindacali ad Alessandria d’Egitto e vengono processati da tribunali militari, giornalisti e blogger minacciati, associazioni per i diritti umani chiuse d’autorità.

L’Egitto è un partner centrale per l’Italia, per la vicenda libica, per il controllo  delle frontiere ai flussi di rifugiati , per gli investimenti privati nel paese e la lotta al terrorismo del DAESH. Su tutto, l’interesse dell’ENI nello sfruttamento del giacimento offshore di Zohr al largo delle coste egiziane, che dovrebbe formare il fulcro di un nuovo “hub” energetico mediterraneo.

Insomma un intreccio di fattori e situazioni che fanno dell’Egitto e del modo nel quale il nostro paese dà rilevanza al rispetto dei  diritti umani, un caso paradigmatico di grande rilevanza. Ed anche l’opportunità per la società civile italiana di rafforzare la sua capacità di incidenza costruendo reti e sinergie per chiedere giustizia e verità, oltre all’embargo alla fornitura di armi all’Egitto e la revisione degli accordi commerciali ed economici con il paese. Tutti punti contenuti nell’appello Difendiamo chi li Difende, la nuova campagna lanciata dall’AOI a cui hanno già aderito Rete della Pace, ARCI, AITR-Associazione Italiana Turismo Responsabile, Link2007, Un Ponte Per…, Incontro fra i Popoli, Terra Nuova, LTM – Gruppo Laici Terzo Mondo, Legambiente, Nexus, COONGER – Coordinamento Ong Emilia Romagna, Cifa Onlus.

Obiettivo chiave della campagna è quello di proteggere gli attivisti ed i difensori dei diritti umani in Egitto con la prospettiva di spingere il governo ad adottare misure per la tutela e la protezione dei difensori dei diritti umani in ogni parte del mondo, come già fatto da vari paesi membri dell’Unione Europea. E coordinarsi con le altre iniziative già attive sull’Egitto, tra cui: quella di Amnesty International sul caso Regeni e le sparizioni forzate; quella di Rete Disarmo sull’embargo alla vendita di armi (tema trattato in occasione di un seminario sul commercio delle armi organizzato a Roma insieme a Fondazione Culturale Responsabilità Etica e Sbilanciamoci); quelle dell’ARCI  sui diritti umani ed il sostegno alla società civile egiziana; quella di AITR sul turismo responsabile; quelle sulla libertà di stampa ed espressione.

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