giovedì 12 novembre 2015

Turi e la guerra

Stamattina alzandomi pensavo a Turi Vaccaro, alle sue foto mentre prendeva a martellate appollaiato lassu' in cima in una mano delle trecce d'aglio, l'antenna del MUOS, e mi sono ricordato di quelle donne pacifiste di Trident Ploughshares - una delle quali che in effetti era la fondatrice, Angie Zelter, ebbi la ventura di conoscere decenni or sono - che attuarono innumerevoli azioni dirette nonviolente contro i missili Trident. Angie poi si becco' un processo per essere Intervenuta per disarmare (ovviamente non a parole) un cacciabombardiere inglese Hawk che doveva essere inviato all'aviazione indonesiana per bombardare Timor. O del prete portoricano Luis Barrios, ospite anche a casa nostra, (ricordo una cena nella quale gli chiesi consiglio riguardo a come opporsi alla missione ISAF in Afghanistan) che entro' di straforo nella base americana di Viequez a Porto Rico per celebrare messa, e poi essere messo sotto processo. O del mio vecchio capo David McTaggart fondatore di Greenpeace International che con la sua barchetta a vela, la Vega, violo' i confini di una zona militare francese per bloccare esperienti nucleari a Mururoa. O quelle suore americane tra cui Megan Rice che nel maggio scorso usci' di galera dopo due anni per essere entrata alla veneranda eta' di 82 anni nella base nucleare di Oak Ridge in Tennessee. o gli attivisti italiani di Stopthattrain che - a memoria per chi era ancora assai giovane allora - si impegnarono in una diffusa campagna di disobbedienza civile ed azioni dirette nonviolente per bloccare i rifornimenti di armi e muniziomi per i contingenti americani in Iraq. Per non scordarsi di Comiso e recentemente dell'irruzione nel poligono di Capo Teulada per protestare contro l'esercitazione NATO Trident Juncture. E continuo ad essere convinto che per fermare la logica della guerra e dell'assassinio programmato, la disobbedienza sia un dovere morale di ognuno ed ognuna di noi.

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